“Ci troviamo a Ghedi, vicino a Brescia, un luogo dove c’è una base militare dove ci sono bombe nucleari e dove arrivano gli F35. Da questo luogo di morte mandiamo un messaggio di pace: tra un mese è anche l’anniversario di Hiroshima e Nagasaki, dobbiamo decidere se andare in direzione della morte o scegliere la vita”. Così il coordinatore del movimento Pax Christi e rappresentante della rivista Mosaico di Pace, don Renato Sacco, all’apertura della conferenza stampa organizzata per il rilancio della campagna di pressione alla “banche armate”. Il messaggio di don Sacco è stato registrato questa mattina ma presentato all’inizio dei lavori della conferenza, che si tiene nella sede dei missionari saveriani di Brescia. Il coordinatore di Pax Christi ha detto che è necessario “mettere in discussione il nostro rapporto con le banche” e sapere “a chi diamo i nostri soldi ma anche da chi li prendiamo, visto che le banche si lavano la coscienza facendo ingenti donazioni, ma se i soldi arrivano dal traffico di armi questo crea un grande problema etico”. Etico, ma anche legale, ha denunciato il coordinatore, “dato che esiste una legge, la 185 del 1990, che dice che non si vendono armi ai Paesi in guerra o che violano i diritti umani”. L’incontro di oggi è stato organizzato proprio in occasione del trentesimo anniversario della Legge 185 sul “controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

(www.dire.it)