La 56ª stagione lirica allo Sferisterio – fortemente voluta ma a lungo in bilico a seguito della pandemia, come tutte le manifestazioni con la presenza di pubblico – è appena iniziata, forzatamente diversa da quelle degli anni scorsi, ma l’attenzione di tutti e gli sforzi organizzativi sono già rivolti al 2021. Il prossimo anno, infatti, Macerata Opera Festival sarà “100×100 Sferisterio”, un’edizione speciale per festeggiare i cento anni da quando l’Arena maceratese – fino ad allora destinata quasi esclusivamente al gioco del pallone col bracciale – si aprì per la prima volta allo spettacolo lirico.

Iniziava nel 1921 – nonostante poi un’interruzione di ben quarantacinque anni – una tradizione che ha fatto di Macerata e del suo più noto monumento uno dei maggiori centri del teatro lirico all’aperto d’Europa. L’edizione del 1921 fu probabilmente la più sfarzosa, con una massa artistica imponente (due compagnie di canto, 120 orchestrali e 50 ballerini) e con un bilancio per quei tempi astronomico, oltre 670 mila lire di spese. Anche gli incassi, però non furono da meno. Più di 630 mila lire.

Manifesto del Comune di Macerata per la stagione lirica 1921

Alle diciassette recite dell’Aida (unica opera in cartellone) che andarono in scena ogni sera, con esclusione dei venerdì, dal 27 luglio al 15 agosto assistettero 70mila spettatori. Praticamente tre volte il numero degli abitanti di Macerata del tempo.

Arrivarono spettatori da tutte le Marche e anche da altre regioni, grazie a una campagna pubblicitaria capillare svolta soprattutto nelle regioni del nord Italia; furono organizzati perfino alcuni treni speciali. Il trionfo di quella prima edizione – come ha scritto Ivano Palmucci nel volume “Aida 1921”, edito dal Centro studi Balelli – fu per Macerata «un’importante occasione per risalire alla ribalta dopo il declassamento subito con la ristrutturazione territoriale post–unitaria che le aveva fatto perdere il ruolo di capitale amministrativa esercitato nello Stato Pontificio». Il successo del 1921 è stato ascritto a

Costruzione della scenografia dell’Aida (1921)

diversi fattori: a Macerata c’era da tempo “fame” di lirica; l’opera scelta, l’Aida, era da anni la più amata dagli italiani e questo interesse era cresciuto dopo la morte di Giuseppe Verdi, della quale ricorreva il ventesimo anniversario; inoltre il 1921 era il cinquantesimo anniversario della prima rappresentazione dell’opera verdiana. Infine va ricordato che nella prima compagnia di canto scritturata per lo Sferisterio, nel ruolo di Aida c’era la stella del panorama lirico del tempo, Francisca Solari, legata da un rapporto affettivo con il conte Pier Alberto Conti, presidente della Società Cittadina di Pubblici Divertimenti, il quale – tanto facoltoso quanto generoso – coprì quasi interamente il disavanzo di quella stagione lirica e quello, ben più pesante, dell’anno successivo.

Francisca Solari

Il 2021 sarà quindi per Macerata un anno di celebrazioni, che culmineranno con la stagione lirica in calendario dal 23 luglio al 14 agosto (biglietti in vendita già dal prossimo 27 luglio). L’opera d’apertura (con tre repliche ad agosto) sarà ovviamente Aida, in una nuova produzione affidata alla registra argentina Valentina Carrasco, con la direzione musicale di Francesco Lanzillotta.

“100×100 Sferisterio” renderà omaggio anche al più famoso compositore marchigiano, Gioacchino Rossini, proponendo per quattro serate una delle sue opere più rappresentate, Il Barbiere di Siviglia, che a Macerata è stata allestita solo tre volte. Il terzo titolo in cartellone sarà La Traviata, nella famosa edizione scenografica “degli specchi” di Josef Svoboda, opera che dagli anni Novanta ha contribuito a far crescere il buon nome dello Sferisterio tra i teatri lirici all’aperto.

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