“Un messaggio di speranza e un appello alla solidarietà alle Istituzioni europee e ai Paesi Membri in questa crisi che ci ha travolto”. È quanto rivolgono oggi i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione europea alle Istituzioni europee e agli Stati Membri in una dichiarazione dal titolo “Ritrovare la speranza e la solidarietà”, pubblicata in vista del prossimo incontro del Consiglio dell’Unione europea. È la prima volta che tutti i Presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione europea uniscono la loro voce per invitare l’Ue e gli Stati membri a “costruire una fraternità universale che non lasci fuori nessuno” e vincere così “le più grandi sfide di questo periodo storico, inclusa la pandemia di Covid-19”. La Dichiarazione – che porta anche la firma del cardinale Gualtiero Bassetti per la Cei – è frutto di un incontro che per la prima volta i vescovi presidenti hanno avuto il 30 settembre scorso sotto l’egida della Comece.

“La pandemia che ci ha afflitto in questi ultimi mesi – si legge nel messaggio – ha scosso molte delle nostre sicurezze, e ha rivelato la nostra vulnerabilità e la nostra interdipendenza. Gli anziani e i poveri in tutto il mondo hanno sofferto il peggio. A questa crisi che ci ha sorpresi e colti impreparati, i paesi europei hanno reagito inizialmente con paura, chiudendo i confini interni e le frontiere esterne, alcuni anche rifiutando di condividere tra i Paesi le forniture mediche di cui c’era più bisogno”. I vescovi confidano di aver seguito l’attualità politica europea con preoccupazione: sembrava che “persino la stessa Unione Europea, in quanto progetto economico, politico, sociale e culturale, fosse a rischio. Ci siamo resi conto allora, come ha detto Papa Francesco, di essere nella stessa barca e di poterci salvare solo restando insieme”. Anche gli Stati membri dell’Ue, alla fine, se ne sono accorti e “con rinnovata determinazione l’Unione Europea ha cominciato a rispondere in modo unitario a questa drammatica situazione”. Nel messaggio, i presidenti dei vescovi Ue si augurano che lo strumento per la ripresa dal Covid-19 e il bilancio rafforzato dell’Unione Europea per il 2021- 2027, concordati nell’incontro del Consiglio Europeo di luglio, e attualmente negoziati tra il Parlamento Europeo e il Consiglio, “possano riflettere questo spirito”. “Il futuro dell’Unione Europea non dipende solo dall’economia e dalle finanze, ma anche da uno
spirito comune e da una nuova mentalità. Questa crisi è un’opportunità spirituale di conversione. Non dobbiamo semplicemente dedicare tutti i nostri sforzi al ritorno alla ‘vecchia normalità’, ma approfittare di questa crisi per realizzare un cambiamento radicale in meglio”.

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