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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi 25 novembre, il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari e la prof.ssa Barbara Re hanno presentato il Bilancio di Genere dell’Ateneo.

Hanno partecipato all’incontro anche la prof.ssa Paola Inverardi, già rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila e la prof.ssa Aurelia Sole già rettrice dell’Università degli Studi della Basilicata, che tanto si sono spese nel gruppo di lavoro della CRUI che ha redatto le linee guida per il bilancio di genere degli Atenei italiani.

Unicam, nel perseguire l’obiettivo di garantire pari opportunità tra uomini e donne quale elemento chiave per il miglioramento della qualità della ricerca e della formazione, promuove e diffonde la cultura delle pari opportunità tramite lo svolgimento di azioni di carattere organizzativo, scientifico, formativo e culturale per la valorizzazione delle differenze tra uomo e donna senza che queste ultime penalizzino gli uni o gli altri, ai sensi della vigente legislazione italiana e comunitaria. 

“Abbiamo deciso di dotarci di un bilancio di genere – ha sottolineato la prof.ssa Re – quale strumento di analisi della situazione in essere nonché di confronto a livello nazionale, così da valutare l’efficacia e la sostenibilità delle misure adottate, di migliorare i risultati sin qui ottenuti, di segnalare le contraddizioni, ma anche le opportunità. Il fine ultimo è quello di evidenziare politiche e azioni da sviluppare per raggiungere a pieno il principio di uguaglianza”.

“Ringrazio la prof.ssa Re e tutto il gruppo da lei coordinato – ha sottolineato il Rettore prof. Claudio Pettinari – per il pregevole lavoro svolto, nel quale sono state evidenziate sia le eccellenze che le criticità, sulle quali vanno impostate le azioni di monitoraggio e di miglioramento, al fine di garantire il principio di uguaglianza. 

Abbiamo inoltre scelto questa occasione, a sottolineare l’attenzione che Unicam riserva a queste tematiche, per rendere ufficiale la nomina della prof.ssa Re a ProRettrice alle Pari Opportunità, Tutela e Garanzia della Persona: è una scelta operata da tutta la governance con grande soddisfazione. 

“Fin dall’inizio del mio mandato ho avuto ben chiaro quanto fosse importante dedicare un’attenzione particolare alle pari opportunità e alla tutela e garanzia della persona, ma prioritaria era la necessità di  convogliare e focalizzare tutte le energie della governance alla ricostruzione reale e virtuale del nostro Ateneo: il nostro primo pensiero è stato fin da subito di permettere agli studenti di poter proseguire senza problemi il corso di studi che avevano intrapreso, garantendo loro alloggi e strutture sicure. Prima di impegnarci a garantire pari opportunità, avevamo il dovere di fare in modo che le opportunità potessero continuare ad esserci. Ora, con duemila nuovi immatricolati, strutture ricettive nuove ed ampliate, una collaborazione con le istituzioni del territorio ancora più forte, possiamo dire di aver mantenuto ed anzi aumentato quelle opportunità che è importante siano garantite a tutti e sono certo, pertanto, che la Prorettrice Barbara Re saprà svolgere nella maniera migliore il compito che Unicam le ha assegnato.”

“Non basta garantire le pari opportunità: – ha concluso il Rettore Pettinari – esse devono essere una premessa per poter raggiungere la completa tutela e garanzia della persona, sia essa docente, tecnica, amministrativa oppure studente, ancor più in un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo attraversando. Mettere al centro la persona e tutelarla è da sempre la mission più importante del nostro Ateneo.”

Alcuni Dati

Negli ultimi 5 anni accademici il numero totale di iscritti a corsi laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico di Unicam risulta bilanciato rispetto al genere, con il 50,4% di donne ed il 49,6% di uomini. 

La presenza femminile nei corsi di laurea dell’ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) risulta però sotto-dimensionata, anche se con un trend di crescita positivo e sono dunque necessarie azioni mirate di promozione e orientamento volte anche alle giovani donne.

Le studentesse mostrano una performance negli studi migliore dei loro colleghi uomini, seppur questo non trova un riscontro immediato sulla loro occupabilità. Ad un anno dalla laurea tendenzialmente le laureate guadagnano meno dei loro colleghi uomini. Tuttavia, a 5 anni dall’inserimento nel mondo del lavoro il trend sembra invertirsi.

Il personale docente e ricercatore conta, al 30 settembre 2020, 283 unità: 99 donne (35%) e 184 uomini (65%). Per quanto riguarda la capacità di attrarre finanziamenti, gli uomini hanno maggiori capacità di attrarre fondi “di ateneo”, bandi istituzionali e conto terzi. 

Diverso è, invece, lo scenario sui bandi PRIN e nazionali, dove si evidenzia un maggiore bilanciamento di genere, arrivando infine al panorama internazionale nel quale le donne riescono ad essere più efficaci dei colleghi uomini.

Passando alla componente tecnico amministrativa, su un totale di 256 unità di personale il 56% è donna e negli incarichi di “responsabilità” si osserva una presenza significativa di donne.

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