Ripensare gli spazi dell’apprendimento è una proposta che sta raccogliendo sempre più consensi oramai da anni nell’ambito della pedagogia, inoltre le numerose criticità legate alla diffusione del contagio COVID-19 hanno reso ancora più evidente la necessità di rimodulare l’organizzazione e lo sviluppo dei processi didattici verso una modalità che si apre all’esterno della struttura scolastica, una didattica sempre più “outdoor”. 

In questo contesto il Comune di Macerata, su proposta del Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.) Parco di Fontescodella, ha permesso la realizzazione del progetto AULA VERDE, che mette a disposizione di tutte le scuole aderenti una vera e propria aula all’aperto dove poter realizzare lezioni curricolari svolte dal corpo docente in collaborazione con le guide ambientali del C.E.A..

Il contesto dell’emergenza covid-19 ha visto i giovani che in un breve lasso di tempo sono stati costretti al dover stare forzatamente al chiuso per gran parte delle loro giornate. In questo senso il progetto Aula Verde è una prima risposta, sicuramente parziale ma importante, ai bisogni legati allo stare all’aria aperta dei bambini e dei ragazzi in età scolare. 

L’Aula Verde interviene su questi bisogni attraverso azioni che operano coniugando l’ambiente con i sani stili di vita, questo perché si ritiene che un aspetto fondamentale del presente sia quello del rapporto con lo spazio naturale legato al proprio benessere, visione che mai come ora anche le giovani generazioni hanno iniziato a percepire. Già John Dewey inoltre, che ha teorizzato la metodologia del learning by doing, sottolineava come l’outdoor education sia un approccio fondamentale per aumentare la consapevolezza verso i temi del rispetto dell’ambiente, della percezione del sé nel mondo e della salute di corpo e mente.

L’ambiente non tanto quindi, o non solo, come elemento da difendere o da conoscere ma come elemento della propria identità e del proprio io.

Collegando approcci pedagogici come quello dell’asilo nel bosco a processi culturali come quelli legati alla costruzione delle Mappe di comunità si crea uno strumento educativo e pedagogico alquanto innovativo. Con l’emergenza Covid si è infatti iniziato a vedere lo spazio aperto come spazio formativo per necessità, come una sorta di ripiego. L’Aula Verde ne vorrebbe invece fare uno strumento, uno spazio vitale, utilizzandolo come progettualità anziché come mera soluzione.

Il Parco di Fontescodella, date le sue caratteristiche morfologiche e la presenza al suo interno della struttura in bioedilizia che include l’aula didattica per l’educazione ambientale, si configura come luogo ideale per soddisfare le esigenze delle scuole primarie e secondarie del comune di Macerata. Esigenze legate sia al benessere e alla sicurezza – garantendo il distanziamento fisico necessario in questo momento di emergenza epidemiologica – sia alla stimolazione dell’apprendimento grazie al contesto naturale in cui si svolge. Il progetto promuove una didattica innovativa volta a far vivere agli alunni delle scuole del Comune di Macerata esperienze emozionali di contatto con la natura che sensibilizzano e promuovono comportamenti eco-sostenibili.

Fino ad ora hanno gli Istituti comprensivi Mestica, Dante Alighieri, Fermi, il Convitto Nazionale Giacomo Leopardi e l’Istituto Tecnico Commerciale Gentili. La tipologia degli interventi realizzati è stata molteplice e differenziata sulla base delle esigenze delle scuole e dell’età dei partecipanti (primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado). La stretta collaborazione ed il lavoro sinergico fra corpo docente e guide ambientali del C.E.A. si sono concretizzati in attività esperienziali e laboratori didattici nel parco e in lezioni itineranti e trekking urbani. Un aspetto rilevante per quanto concerne la quantità di attività realizzate in ogni istituto scolastico e la loro programmazione è quello che riguarda la distanza tra il plesso stesso e l’Aula Verde. Mentre con la primaria della scuola Mameli o con il Convitto Nazionale, ad esempio, si svolgono appuntamenti settimanali regolari per tutta la durata dell’anno scolastico – che vengono rinviati solo in caso di maltempo – con altre scuole più distanti gli interventi sono programmati ad hoc e in date concordate con il corpo docente.

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