Sono 107 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’INPS nella provincia di Macerata, e di queste oltre 60 mila sono le pensioni di vecchiaia (pari al 56,5% del totale), 6 mila sono le pensioni di invalidità (5,8%), quasi 22 le pensioni ai superstiti (20,9%), oltre 2 mila le pensioni/assegni sociali (2,3%) e 15 mila sono le prestazioni a invalidi civili (14,5%). E’ quanto emerge dai dati dell’INPS sulle pensioni vigenti nel 2021 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’IRES CGIL Marche. Dal 2017 il numero delle pensioni complessivamente erogate nella provincia è diminuito del 2,2%, pari a poco più di 2 mila prestazioni.

Nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei percettori delle pensioni di vecchiaia. Ciò è particolarmente evidente per coloro che sono stati lavoratori dipendenti: i pensionati con meno di 65 anni di età sono appena il 14,2% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati, in cinque anni, dal 34% al 35,5%. L’importo medio delle pensioni vigenti nella provincia di Macerata è di 822 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.054 euro delle pensioni di vecchiaia ai 436 euro delle pensioni e assegni sociali. L’importo medio delle pensioni di vecchiaia nella provincia è in linea con quello regionale (+19 euro mensili rispetto alla media delle Marche) ma di molto inferiore a quello nazionale ( -193 euro lordi).

Significativa è la differenza tra uomini e donne relativamente all’importo della pensione di vecchiaia: se i primi percepiscono 1.310 euro lordi, le donne arrivano a 770 euro, pertanto queste ricevono mediamente 540 euro in meno ogni mese (-41,2% rispetto agli uomini). Nella provincia di Macerata66 mila prestazioni pensionistiche, pari al 62,1% del totale, sono inferiori a 750 euro al mese: dunque, 2 pensionati su 3 percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà. Anche da questo punto di vista si confermano notevoli differenze di genere: gli uomini con pensioni fino a 750 euro sono il 40,3% del totale, mentre per le donne tale percentuale sale al 77,4%

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