Un altro 25 aprile senza le celebrazioni di popolo ma ancora più indicativo in un momento in cui è importante cementare la coesione sociale. Anche oggi è necessario affermare che libertà e democrazia sono valori irrinunciabili per guardare con fiducia a un futuro che si presenta incerto. Vogliamo ricordare attraverso la vita di un protagonista di quella storia: Augusto Pantanetti.

Augusto, ovvero il Comandante “Nicolò”, nasce il 13 novembre 1915 a Urbisaglia. Il padre Augusto muore il 2 agosto nella Prima Guerra Mondiale. A Urbisaglia trascorre la sua infanzia e vi frequenta la Scuola Elementare. Si trasferisce a Macerata, dove continuò gli studi presso il Regio Istituto Tecnico Commerciale a indirizzo Amministrativo “A. Gentili”. Dopo il diploma è impiegato di Banca.

Nell’ottobre del 1939 partì come sottotenente di fanteria per l’Albania. Rientrò in Italia nel ’41 per poi ripartire per la Grecia nel 1942 con il grado di tenente. Tornato a Macerata dopo l’8 settembre, come tanti altri graduati, dovette prendere una decisione. Si ritirò a Monastero, sui monti che sovrastano Cessapalombo, e insieme a tanti altri uomini che si aggregarono a lui, formò il gruppo partigiano denominato “Banda Niccolò” e ne diventa il comandante. Proprio in montagna incontra l’amore. Ruth Wartski, figlia di un profugo ebreo, fuggita da San Ginesio si unisce alla Banda e diventerà poi sua moglie.

Nell’agosto del 1949 si iscrive all’ANMIG , avendo riportato un’invalidità a causa dei postumi da endocardite e artrite cronica. Nell’ANMIG ha ricoperto a lungo il ruolo di Consigliere nel Direttivo e di Vice Presidente. Dal 1990 fino al 1993 guiderà l’Associazione come Presidente della Sezione di Macerata.

Augusto Pantanetti

Nel dopoguerra Augusto Pantanetti ha ricoperto inoltre la carica di assessore al Comune di Macerata fino al 1951. È tra i fondatori dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, ne è stato per diversi anni vice presidente. Nel 1958 gli è conferita la Medaglia d’argento al valor militare per il comportamento tenuto nella Guerra di liberazione e nel 1965 la medaglia di Benemerenza dell’Associazione Nazionale mutilati e invalidi di guerra.

Nel Gennaio 1973 esce il volume “Il Gruppo Bande Nicolò e la liberazione di Macerata”, scritto da Augusto e pubblicato da Argalia Editore di Urbino (ora fuori catalogo).

Muore a Macerata il 13 marzo 1999.

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