A Macerata dopo la deposizione della Corona d’alloro al Monumento ai Caduti, la cerimonia si sposterà all’Arena Sferisterio, dove insieme alle Autorità civili e militari saranno presenti i rappresentanti delle varie Associazioni e coloro che riceveranno Onorificenze.
La prima festa della Repubblica risale all’anno successivo al referendum, il 2 giugno 1947, mentre la prima parata d’occasione venne eseguita l’anno dopo, nel 1948. È nel 1949 che il 2 giugno diventa ufficialmente festa nazionale. La data fu scelta per ricordare quella del Referendum tra Monarchia e Repubblica che si svolse il 2 e il 3 giugno del 1946. Il referendum segnò un primo traguardo importante per la democrazia italiana perché per la prima volta vide le donne al voto decidendo anch’esse le sorti del Paese e la fine di una dittatura sostenuta per più di 20 anni dalla Famiglia reale Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia diventava Repubblica. Il re d’Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, manifestatisi già con fatti di sangue in varie città italiane, si potessero estendere in tutto il paese, il 13 giugno, decise di lasciare l’Italia e andare in esilio in Portogallo. Dal 1º gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, fu proibito ai discendenti maschi di Umberto II di Savoia l’ingresso in Italia; la disposizione fu abrogata nel 2002.
L’Italia reduce dalla dittatura fascista, durata un ventennio e da una guerra terribile che aveva ridotto la nazione allo stremo aveva bisogno di una riorganizzazione. Così le forze che uscirono vincitrici dalla lotta di Resistenza: i partiti di sinistra e il partito cattolico, diedero vita all’Assemblea Costituente per elaborare la Costituzione della nuova Repubblica. L’anno di nascita della Repubblica italiana, quindi, vede anche l’elezione dell’assemblea costituente, che iniziò i suoi lavori il 25 giugno del 1946. Sono proprio i partecipanti a questa fase di estrema importanza per la storia d’Italia ad essere un simbolo della nascente repubblica. 556 furono gli eletti, tra cui 21 donne. Tra i tanti ricordiamo Giuseppe Saragat e Umberto Terracini, Bernardo Mattarella e Emilio Lussu, Palmiro Togliatti e Emilio Sereni, Aldo Moro e Oscar Luigi Scalfaro, Alcide De Gasperi, e Luigi Einaudi, Pietro Nenni e Ignazio Silone, Sandro Pertini e Ferruccio Parri, Francesco Saverio Nitti e Benedetto Croce. Tra le elette la giovanissima Teresa Mattei, Nilde Iotti, Rita Montagnana e Elettra Pollastrini a loro si deve la Costituzione emanata nel 1948 con un monito che non deve tramontare mai «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione».
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 gennaio 1955)
La foto simbolo della vittoria della Repubblica