È oggetto di studi scientifici e diagnostici la mostra “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento” visitabile fino al 19 settembre a Palazzo Castelli, a Camerino. Grazie all’azienda Haltadefinizione che ha digitalizzato con tecnologia gigapixel due dei capolavori più rappresentativi del percorso espositivo: la “Visione di San Filippo Neri con la Madonna e il Bambino” di Giovan Battista Tiepolo e l’Annunciazione di Giovanni Angelo d’Antonio, disponibili nell’image bank Link, è possibile osservare aspetti fino ad oggi ignoti. Se il digitale non potrà mai sostituire l’emozione di trovarsi a tu per tu con l’opera originale, nell’esposizione in corso nella città ducale l’esperienza è duplice. L’operazione di digital imaging consente, infatti, di monitorare lo stato di conservazione delle opere acquisite in altissima definizione e allo stesso tempo permette alla collettività di accedere ai capolavori in modo inedito e ravvicinato come già accaduto con L’ultima cena di Leonardo Da Vinci. In collaborazione con Haltadefinizione è stata allestita una postazione multimediale interattiva su touch-screen con le opere in formato digitale, presente proprio nella mostra. Grazie alle tecnologie di racconto sviluppate con il partner tecnologico Memooria, i visitatori possono così approfondire i capolavori del Tiepolo e di Giovanni Angelo d’Antonio attraverso quattro percorsi esclusivi dedicati agli aspetti storico artistici, curati dal Prof. Francesco Maria Orsolini e dalla Dott.ssa Barbara Mastrocola, e alle indagini diagnostiche condotte dalla Prof.ssa Graziella Roselli dell’Università di Camerino. 

La piattaforma digitale d’avanguardia permette di amplificare l’esperienza del visitatore attraverso storytelling multimediali. “Haltadefinizione ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale che passa anche attraverso la digitalizzazione delle opere d’arte in gigapixel – spiega Luca Ponzio, fondatore di Haltadefinizione – Questo nuovo strumento di racconto e approfondimento multimediale sviluppato permette al visitatore di allargare la conoscenza delle opere, insieme a una risoluzione che consente ingrandimenti di gran lunga superiori rispetto a ciò che l’occhio umano può percepire. Un supporto alla visita per visionare e ingrandire anche i dettagli più piccoli. Siamo orgogliosi di aver collaborato con l’organizzazione della mostra e speriamo che l’arte sia un punto di ripartenza non solo per il territorio marchigiano, ma per tutti noi”.

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