Dalla parte dei consumatori: molto più di uno slogan per chi vuole essere strumento di tutela e garanzia di fronte ad atti che, il più delle volte, ledono i diritti di chi compra o aspetta che gli venga erogato un servizio. Intervistata dal settimanale, Marina Marozzi, presidente regionale dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc), offre alcuni spunti di riflessione sull’aumento delle tariffe in atto dallo scorso 1° ottobre, facendo chiarezza sui reali benefici della concorrenza in atto sul mercato e indicando utili strumenti di autotutela.

Marina Marozzi, presidente regionale dell'Adoc
Marina Marozzi, presidente regionale dell’Adoc

Presidente, che ruolo svolge l’Adoc?
Come altre Associazioni nate per tutelare il consumatore, l’Adoc si preoccupa di essere al fianco dei suoi soci e di chi vi si rivolge nelle difficoltà e nelle esigenze quotidiane: si offre consulenza e orientamento su questioni che vanno dalle bollette alle questioni casalinghe, dalle utenze alla conciliazione paritetica, dall’erogazione del gas, dell’energia elettrica alla telefonia. Tuttavia, rispetto ad altri, ora ci stiamo anche occupando di problematiche specifiche: la sicurezza stradale e la ludopatia, ovvero quelle tematiche che emergono dalla società e della cui situazione i nostri soci (circa mille nelle Marche) hanno un polso diretto.

Quali considerazioni si possono fare alla luce degli aumenti scattati dal 1° ottobre?
Verrebbe da dire: «Siamo alle solite!». Raramente, infatti, abbiamo a che fare con notizie inverse, dove a suscitare scalpore sono i cali di bolletta. Tutto ciò accade in un momento molto difficile per le famiglie marchigiane e, in generale, per quelle italiane. Nello specifico, gli aumenti riguardano il «mercato tutelato», un settore che vogliamo rimanga tale, anche se si sente già parlare di progetti di liberalizzazione.

Cosa differenzia il «mercato tutelato» da quello liberalizzato?
Periodicamente, le Autorità fissano delle tariffe sulle quali vengono compilate, insieme ai consumi, le nostre bollette. Molti consumatori, tuttavia, hanno optato per il cosiddetto «mercato libero». Hanno inseguito, cioè, l’utopia per la quale, solo in apparenza, l’utente può accordarsi sul prezzo da pagare. In realtà, sarà sempre il venditore a dettare le regole e, molto spesso, per il consumatore non vi è un’effettiva convenienza rispetto ai contratti tradizionali.

Su chi incideranno maggiormente questi rincari?
Gli aumenti riguarderanno, come detto, chi si è affidato al «mercato tutelato» ma, dal punto di vista dell’Adoc, la problematica avanzata ha un respiro più ampio: mettere a confronto entrambe le famiglie tipo che possano aver scelto una delle due possibilità e verificare chi ha avuto un maggiore beneficio economico per aprire la discussione su questo genere di riflessione.

Oltre a ricorrere al vostro aiuto, cosa possono fare i consumatori?
Ad essere sinceri, al fine di contrastare gli aumenti possiamo fare ben poco, mentre diverso è il discorso che riguarda la lotta agli abusi, deplorando i comportamenti scorretti e reclamando tariffe alla portata delle famiglie. Molto può fare, però, anche l’utente effettuando le autoletture nei tempi indicati in bolletta dal venditore. Si tratta di un gesto semplice, ma che consente di evitare brutte sorprese e sgraditi conguagli, oppure di correggere, eventualmente fosse necessario, il proprio stile di vita, non solo in senso economico.

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