«Fate largo: arriva Bellente!». Il Centro storico di Appignano, piazza Umberto I, torna a rivivere le atmosfere del 1812 e le scorribande di Pietro Masi, detto il Bellente, brigante che con la sua banda ha lasciato una traccia indelebile nella memoria popolare.

Dall’8 al 10 luglio, a partire della ore 20, lo spettacolo teatrale itinerante con cena a tema (al prezzo complessivo di 35 euro) è promosso dal Comune e dalla Pro Loco di Appignano con il patrocinio della Regione Marche, dell’Università della Libera età, dall’Associazione Leguminaria e dal progetto Teatro in Corso con la partecipazione de La Giovane Agorà.

La Notte del Brigante riprende i numerosi studi condotti sugli inizi dell’Ottocento. Nel 2008, infatti, il Comune di Appignano ha pubblicato uno studio documentato sul personaggio di Bellente dal titolo Sono chi voi sapete, a cura di Mario Buldorini e Roberto Bronzi: il ricordo popolare del brigante Pietro Masi, tramandato oralmente di generazione in generazione, ha preso forma inoltre attraverso la canzone musicata e scritta dal grande artista appignanese Giuseppe Gasparrini, meglio conosciuto come Peppe de Birtina, scomparso nel 2005, da cui è nata la passione e la curiosità di andare a scavare in quel passato dove affondano le radici della tradizione vera del nostro territorio.

Foto Archivio Emmaus
Foto Archivio Emmaus

Con l’annessione al Regno d’Italia avvenuta il 2 aprile 1808, veniva introdotta anche nelle Marche la legge sulla coscrizione obbligatoria. Entrata in vigore nella Repubblica Italiana il 13 agosto 1802, fortemente voluta dal vicepresidente Melzi e ispirata alla normativa in vigore in Francia, la legge perseguiva l’obiettivo di potenziare un esercito basato, fino ad allora, sull’arruolamento volontario e, indirettamente, di conferire prestigio ed autonomia alla Repubblica. In realtà, l’applicazione della legge creò molte difficoltà al regime napoleonico e fu continuamente riformata nel tentativo di arginare i fenomeni di renitenza ed i conseguenti problemi di ordine pubblico causati da disertori e coscritti refrattari.

Foto Archivio Emmaus
Foto Archivio Emmaus

Anche nel Dipartimento del Musone, il cui capoluogo era Macerata, i giovani coscritti spesso non si presentavano e si disperdevano nelle campagne, conducendo una vita raminga e ai limiti della legalità formando, spesso, bande di insorgenti. A capo di una di queste bande c’era Pietro Masi, detto Bellente, giovane appignanese. Ben presto le sue gesta divennero leggenda e, per quanto non paragonabile ad altri briganti del Sud Italia, ancora oggi di lui rimane un vivo ritratto popolare che lo vuole eroe impavido e romantico, tenero e spietato allo stesso tempo, bello, generoso e quindi amato dalla gente.

Foto Archivio Emmaus
Foto Archivio Emmaus

Figuranti, musicisti e ballerini rappresenteranno ancora una volta in costume d’epoca le vicende della comunità appignanese del 1812, confusa tra i retaggi del vecchio potere papalino e le contraddizioni del nuovo ordine sociale dello Stato Napoleonico, mentre il pubblico comodamente seduto al desco popolare degusta i piatti della tradizione locale dell’800.

Per informazione e prenotazioni è possibile telefonare alla Pro Loco Appignano ai numeri 339 1102650 e 0733 57112 (non oltre il 30 giugno); oppure scrivere all’indirizzo mail: pietromasidettobellente@gmail.com.

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