Se senza cellulari la vita era appesa “a un filo”, quello della cornetta casalinga o delle cabine telefoniche, ora per evitare brutte sorprese ci si “appella” a una o più applicazioni. Nel piero dell’era degli smartphone (i posteri e gli esperti ci diranno quanto sarà durata e che effetti avrà avuto sull’uomo), si è abbassata notevolmente l’età media allo scoccare della quale le nuove generazioni reclamano il proprio telefonino.

Tra i dati diffusi, il sito www.netchildengomobile.eu, ripreso dalla rivista specilistica Altroconsumo, informa come, tra i 9 e i 12 anni, il 46% dei bambini europei possieda già un cellulare. La percentuale sale un modo notevole per i tredicenni (60%) e si assesta tra chi ha compiuto 15 anni (68%).

Al fine di garantire un uso “sicuro” degli smartphone (starà poi ai genitori decidere a quale delle tre categorie anagrafiche “iscrivere” il proprio figlio o la propria figlia), Altroconsumo ricorda alcune regole di “bon ton” tecnologico e indica alcuni significativi accorgimenti:

  1. Dati protetti: importante è spiegare come foto, numeri di telefono e indirizzi non vadano condivisi con chiunque (ad esempio, utilizzando gli strumenti per la privacy offerti dai social network);
  2. In chat solo con amici: è altrettanto necessario far capire ai propri figli come sia meglio non avere contatti con chi non si conosce nella vita reale;
  3. Cosa guardi? Si deve verificare come i giochi riportino l’etichetta PEGI e se indichino se il contenuto si adatto ai minori o a quale età;
  4. Non vale tutto: gli adolescenti vanno educati a capire che sul web non devono essere pubblicati né foto né messaggi offensivi;
  5. Denunciare: è bene accertarsi che i propri figli sappiano come le molestie vadano denunciate avvisando subito gli stessi genitori e gli insegnanti;
  6. A scuola no: quando si fanno i compiti e mentre si dorme il telefono va consegnato ai gentore per evitarne l’abuso.

Detto ciò, i social network sono ovviamente i più frequentati dai possessori di uno smartphone. Nelle fascie d’età considerate, il 59% visita il proprio profilo, il 50% guarda video, il 49% ascoota musica, il 47% usa Whatsapp o servizi simili, il 39% cerca informazioni o curiosità e il 32% (una percentuale relativamente bassa) pubblica foto o video da condividere.

Tra le buone norme suggerite, infine, è bene che i giovani comprendano i costi reali della loro vita digitale, limitandone le spese (di applicazioni o giochi) e l’utilizzo stesso di internet (si possono acquistare specifici pacchetti a abbonamento, oltre alle tariffe “young” dedicate ai ragazzi). Inoltre, ereditare uno smartphone o recuperarne uno vecchio in casa non è mai un “peccato digitale”: se ne avvantaggia l’ambiente e si può fare un po’ di pratica prima di iniziare a navigare tra le onde, non sempre benevole, del web.

Lascia un commento

  • La Foto (141)
  • Lavoro (175)
  • Macerata (1.504)
  • MenSana (27)
  • Missioni (23)
  • Mondo (1)
  • Montefano (12)
  • Musica (20)
  • News (2.978)
  • Politica (81)
  • Pollenza (47)
  • Pop Corn (31)
  • Programmi (23)
  • Quaresima (57)
  • Recanati (591)
  • Regione (314)
  • Reportage (28)
  • Rubriche (16)
  • Rugby (16)
  • Salute (240)
  • Scuola (417)
  • Sinodo (3)
  • Sisma (292)
  • Social (591)
  • Società (1.193)
  • Sport (531)
  • Tolentino (407)
  • Treia (272)
  • Unimc (253)
  • Video (2.023)
  • Volley (234)