Un’esperienza umana e spirituale che, da trentanove anni, si rinnova, richiamando ogni volta sempre più partecipazione e rendendo concreta testimonianza di quanto, a proposito, ebbe a dire papa Francesco: «Il pellegrinaggio è un simbolo della vita, ci fa pensare che la vita è camminare, è un cammino». E anche per l’edizione 2017, in programma il prossimo 10 giugno, fervono i preparativi per “il” Pellegrinaggio d’eccellenza nel nostro territorio, che dal 1978 conduce da Macerata a Loreto centinaia di fedeli, sotto la guida della Vergine Maria e, da qualche anno, la “benedizione” del Santo Padre.

Per il tradizionale appuntamento, fissato come sempre per il secondo sabato di giugno in concomitanza con la fine della scuola – come si ricorderà, il Pellegrinaggio Macerata-Loreto nacque proprio da un’idea di monsignor Giancarlo Vecerrica, allora insegnante di religione, come gesto di ringraziamento da parte degli studenti per la conclusione dell’anno -, sono già in moto i preparativi coordinati dal Comitato organizzativo, con qualche novità. «Il dépliant che è stato pensato per quest’anno – viene spiegato – è un vero e proprio iter guidato per scoprire le ragioni del nostro metterci in cammino. Più si avvicina la data e più crescono le occasioni per prepararsi al Pellegrinaggio, come la possibilità di richiedere materiale di diffusione, di partecipare e di aiutarci a promuovere eventi di presentazione».

Monsignor Giancarlo Vecerrica, “anima” del Pellegrinaggio Macerata-Loreto

Il titolo del Pellegrinaggio di di questa 39esima edizione, inoltre, rivolge a ciascuno la stessa domanda che Gesù fece a Pietro, dopo che lo aveva rinnegato tre volte: «Mi ami tu?». «In qualunque situazione ci troviamo – affermano i promotori del cammino, attivamente veicolato anche i social network -, questa domanda ci raggiunge oggi e nella sua semplicità e immediatezza coinvolge tutta la nostra umanità. Ci chiama ad una risposta personale, a metterci in cammino desiderosi di imparare a dire sì».

Intanto, sarà lo stesso don Vecerrica, vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica, a raccontare la proposta Macerata-Loreto sabato 1° aprile a Milano, presso l’Auditorium Sant’Ignazio di Loyola di Milano. Fu proprio lui, da ideatore e instancabile “anima” dei 28 km che separano la città di Padre Matteo Ricci dalla Santa Casa, a precisare il senso di questa adesione così coinvolgente in un’intervista alla rivista Tempi. «Quando quasi quarant’anni fa ho iniziato il pellegrinaggio come semplice sacerdote e professore di religione al liceo classico di Macerata sotto il grande incoraggiamento del mio amico don Luigi Giussani – ha dichiarato il presule – desideravo fortemente invitare i miei alunni ad un gesto che li aiutasse a capire che la vita non si vive a “compartimenti stagni”, secondo uno schema dove da un lato c’è la scuola e dall’altro le vacanze e il tempo libero. Così, ho pensato che il cammino verso la Madonna di Loreto potesse educarli a questo sguardo sulle cose. Oggi lo faccio per la stessa ragione. Per loro e per me».

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