“Credo che ci siano tantissimi cattolici che si spendono con generosità, competenza e passione per il nostro Paese. Ne conosco tantissimi, soprattutto a livello di politica locale, quella meno gratificante ma più vicina alla vita delle persone”. Lo dice il presidente dell’Azione Cattolica, Matteo Truffelli, nell’intervista al settimanale della diocesi di Vicenza “La Voce dei Berici”, a proposito del centenario dell’Appello ai liberi e forti. A suo avviso il tema oggi è quello di “una rappresentanza organizzata di alcune posizioni e competenze che sono radicate dentro alla realtà cattolica”.

“Da questo punto di vista la nostra stagione ci chiede di avere creatività, cioè trovare una nuova forma per tradurre politicamente la grande ricchezza del tessuto cattolico”. Occorre, secondo Truffelli, “una forma che sia adeguata a questa stagione politica”, “non quelle forme che sono state opportune e importanti in altre stagioni: il partito cattolico, ma neppure l’Opera dei Congressi da cui Sturzo aiutò ad uscire”. Ricordando l’appello ai liberi e forti del sacerdote siciliano, il presidente di Ac lo considera “un appello innanzitutto alla responsabilità di ciascuno a mettere a disposizione il proprio spessore morale, le proprie competenze, la propria passione per ciò che ci accomuna e sapere che questo può avvenire solo se si condividono delle responsabilità”.

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