In mostra agli Antichi Forni le fotografie del tolentinate Carlo Pieroni che documentano mezzo secolo di grandi concerti allo Sferisterio e nei teatri del Maceratese.

La moderna musica jazz vive molto sulla continua improvvisazione dei grandi interpreti che, con la loro elasticità ritmica e i loro swing, imprimono ogni volta nuove sensazioni. Sta all’ascoltatore saperle catturare e goderne nel proprio animo.

Carlo Pieroni, appassionato fotografo di Tolentino, da cinquant’anni gira l’Europa per catturare con il suo obiettivo le note delle maggiori star del jazz mondiale. Momenti irripetibili che egli coglie con la propria sensibilità di fotografo. Li imprime sulla pellicola per poi trasferirli sulla carta, dove rimangono “registrati” per sempre. Sfogliare gli album fotografici di Carlo Pieroni è come immergersi nei concerti dei grandi interpreti che lui ha seguito con la propria macchina fotografica: dal trombettista Miles Davis al pianista James Williams, da Charlie Parker a Chet Baker, nonché grandi voci come Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan.

Fino al 3 marzo un’ampia selezione dell’immenso repertorio fotografico di Carlo Pieroni può essere ammirata alla Galleria Antichi Forni di Macerata dove è stata allestita una mostra dedicata alla “storia” dei grandi concerti jazz nel maceratese. Si parte dal primo Festival internazionale del jazz dell’agosto 1970 allo Sferisterio, fino ad arrivare ai più recenti concerti di Enrico Rava al teatro “Lauro Rossi”. Foto di momenti irripetibili come quelli di Ray Charles allo Sferisterio il 4 luglio 1986 e di Dizzie Gillespie due anni più tardi, sempre all’Arena maceratese. Molte le foto di Carlo Pieroni esposte con le dediche che gli artisti hanno autografato per il loro amico fotografo e molte quelle scelte per manifesti e locandine di concerti, per cover di dischi o che sono state nel tempo pubblicate anche da alcune delle maggiori riviste musicali italiane e straniere.

Carlo Pieroni può essere definito un jazzista della macchina fotografica. D’altronde il grande fotografo americano Rodney Smith, un mago del bianco e nero, definiva la fotografia e la musica due manifestazioni dell’arte solo in apparenza distinte tra loro. «Penso – dichiarò – che la composizione in fotografia sia molto simile al ritmo in musica. Se si dispone di grande ritmo si ha anche un grande senso della composizione». Probabilmente Smith, scomparso due anni fa, non aveva mai visto le foto di Carlo Pieroni, ma visitando la mostra in corso agli Antichi Forni si può avere conferma di quanto egli sosteneva.

“50 anni di jazz” – questo il titolo della mostra – è aperta tutti i giorni (ingresso libero) dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. In alcuni giorni, a partire dalle 18, sono in programma anche incontri, esibizioni e proiezione di firmati dedicati alla musica jazz.

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