Quando si affronta un terremoto si è continuamente in emergenza. Il nuovo sciame sismico di questa mattina, mercoledì 18 gennaio, ha soltanto ribadito, per ora fortunatamente senza vittime, uno stato di necessità del quale lo “Stato” sembra non aver ancora preso realmente coscienza. In tale contesto, la Caritas italiana non è rimasta a guardare, organizzando operazioni di primo intervento e di smistamento di beni di prima necessità già dal 24 agosto scorso. Un processo che non ha avuto tentennamenti e che sarà rinnovato, purtroppo, già in queste ore.

Don Francesco Soddu, al centro, tra Mario Bettucci (Caritas Macerata) e mons. Armando Trasarti

Sabato 14 gennaio, gli operatori diocesani delle Marche e i rappresentanti del Nucleo operativo emergenze della Caritas si sono ritrovati presso la Domus San Giuliano di Macerata per uno step necessario per l’inizio del nuovo anno. L’incontro ha visto la partecipazione di don Francesco Soddu, direttore nazionale della Caritas dal 2012, allo scopo di monitorare i bisogni e individuare strategie condivise di intervento. Con don Francesco, hanno preso parte dalla riunione anche il vescovo di Fano, mons. Armando Trasarti, don Andrea Leonesi, per la Diocesi di Macerata, e don Andrea La Regina, responsabile nazionale dei Macro-Progetti della Caritas.

Un momento dell’incontro di sabato 14 gennaio alla Domus San Giuliano di Macerata

«Dagli operatori abbiamo avuto la conferma della loro passione, della loro dedizione e delle loro preoccupazioni – ha affermato Soddu -, ma anche il desiderio di manifestare sempre la presenza della Chiesa in situazioni drammatiche come quelle rappresentate dal terremoto. La preoccupazione di non essere all’altezza pervade l’animo di tutti – ha aggiunto il direttore nazionale della Caritas -, la nostra presenza qui è dunque per ribadire la vicinanza di tutta la rete Caritas delle 220 Diocesi italiane».

Al centro, i delegati del Nucleo operativo emergenze

Molteplici gli argomenti trattati nella mattinata di sabato, durante la quale si sono avvicendate fasi di ascolto e di confronto, grazie alle testimonianze dei rappresentanti delle zone colpite dal sisma. Al centro della discussione, in particolare, la ripresa del lavoro e il sostegno ai giovani, con uno sguardo necessario, come ha sottolineato lo stesso Soddu, nel rendere più concreto l’impegno della Caritas anche verso gli allevatori, in una duplice situazione di difficoltà dato il maltempo e la carenza di strutture. «Sarà necessario coinvolgere le realtà imprenditoriali del territorio – ha aggiunto, infine, il co-direttore della Caritas di Macerata, Mario Bettucci -, facendo rete anche con i Comuni e capire come la realtà ecclesiale potrà affrontare queste problematiche».

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