Dopo quasi vent’anni di ricerche condotte dal professor Frank Vermeulen e dal Potenza Valley Survey Team dell’Università di Gent, in Belgio, è ai nastri di partenza la mostra archeologica itinerante “Storia di un paesaggio rivelato, Potentia e la Valle del Potenza tra l’Appennino e il mare Adriatico”, presentata nei giorni scorsi a Porto Recanati. «È un progetto di valorizzazione del territorio di respiro internazionale che non coinvolge solo Porto Recanati ma che vede una felice sinergia tra Comuni, tra Enti e fra il settore pubblico e quello privato», ha affermato l’assessore alla Cultura della città rivierasca Angelica Sabbatini.

L’inaugurazione ufficiale si terrà mercoledì 24 maggio all’Academia belgica di Roma, dove l’allestimento rimarrà fino al 9 luglio; dal 14 dello stesso mese fino al 14 ottobre, fulcro dell’iniziativa sarà il Castello Svevo di Porto Recanati; la terza e ultima fase, invece, varcherà i confini nazionali per giungere in terra belga, alla Mediateca De Krook di Gent.

I visitatori potranno ammirare reperti archeologici, ricostruzioni in 3D e il racconto del lungo e avvincente studio condotto da un gruppo di lavoro formato da archeologi, geografi, topografi, specialisti di ceramica ed esperti del digitale, che hanno utilizzato, accanto a quelli tradizionali, strumenti innovativi e non invasivi come la aereofotografia, le prospezioni geofisiche e le indagini geomorfologiche.

«Attraverso tali strumenti siamo in grado di mostrare come l’archeologia oggi può servire a studiare, capire e presentare la storia», ha spiegato il professor Vermeulen. «Con la mostra – ha continuato -, potremo rivelare gran parte del passato della Valle del Potenza, le trasformazioni apportate dall’uomo al paesaggio, le interazioni tra i Romani, i Piceni e le altre popolazioni dell’area, faremo vedere com’era, quanto è cambiata e le profonde tracce lasciate dall’epoca romana nelle quattro “città abbandonate” di Potentia (Porto Recanati), Trea (Treia), Ricina, oggi la frazione Villa Potenza di Macerata, e Septempeda, l’antica San Severino Marche».

Dai musei di San Severino e Treia arrivano per essere esposti anche importanti reperti: si va così a rafforzare una rete che oggi aggiunge al valore storico e culturale anche quello della solidarietà nel post terremoto. Una collaborazione che hanno sottolineato sia l’assessore Sabbatini sia la vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Treia Edi Castellani: «Nelle varie conferenze sulla ricostruzione e nei tavoli tematici è sempre emersa la necessità di un’azione sinergica tra i Comuni, e questo progetto può essere considerato la prima iniziativa concreta che va in questa direzione; finalmente il nostro territorio sarà raccontato dalla montagna al mare, o dal mare alla montagna, in modo unitario e non frammentato com’è avvenuto finora».

Sarà intenso il dialogo tra la mostra in centro città e il sito di Potentia: la colonia romana è il gioiello dell’area archeologica portorecanatese e sarà un momento imprescindibile del percorso documentale. «Sono in fase di elaborazione nuovi pannelli per incrementarne l’attrattività – ha illustrato il professor Vermeulen -, e per i visitatori sarà interessante vivere il sito stesso, capire com’era la città attraverso i resti di grande qualità ancora presenti ». Inoltre, dopo la felice esperienza della prima edizione dello scorso anno, il 28 e il 29 luglio tornerà la rievocazione storica curata dall’Archeoclub, che riporterà Porto Recanati nelle atmosfere dell’antica Roma.

“Storia di un paesaggio rivelato, Potentia e la Valle del Potenza tra l’Appennino e il mare Adriatico” occuperà l’intero piano terra del Castello Svevo – liberato dei volumi della Biblioteca “Moroni” trasferitasi nel plesso dell’ex scuola Diaz – e si potrà visitare dal martedì alla domenica, nel periodo estivo solo il pomeriggio, mentre da settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, sono previsti ingressi anche la mattina: a garantire le visite saranno l’Archeoclub e l’associazione Spazio cultura di Recanati. Anche se in veste ridotta, parte della mostra avrà carattere permanente e potrà essere meta di gite scolastiche; un articolato programma di laboratori e progetti coinvolgeranno i giovani studenti del territorio.

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