A partire da oggi e per tutta la Quaresima offriremo quotidianamente, fin dal primo mattino, la riflessione del vescovo sul Vangelo del giorno.

Carissimo Lettore,
nella tradizione della Chiesa la Quaresima è un tempo forte dello Spirito, nel quale siamo invitati a riscoprire il grande dono del Battesimo e rinnovarne la grazia.
Per far questo nel percorso quaresimale quotidiano, la liturgia propone un cammino di letture costante e ben pensato, tanto da interromperlo solo per delle feste molto importanti come san Giuseppe il 19 marzo e l’Annunciazione il 25 marzo. Nelle domeniche, il ciclo di letture A-B-C trova soprattutto nei vangeli dell’anno A un cammino battesimale fondamentale.
I testi proposti in questa Quaresima concentrano l’attenzione sui vangeli del giorno ed offrono un breve e semplice commento, che aiuti a iniziare una meditazione personale.
Poi ogni giorno l’ultimo spunto di riflessione viene da piccole storie che fanno pensare e sorridere. Vanno bene per grandi e piccoli. Alcune sono mie, altre le ho raccolte dal grande mare di internet, dove vagavano senza autore; ringrazio con voi quanti le hanno scritte.
Spero che questo piccolo lavoro, da sfogliare giorno per giorno durante la Quaresima, sia fonte di consolazione spirituale e crescita nella fede per ogni lettore.
Dio Ti benedica

Il Vescovo Nazzareno

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LA PAROLA DI OGGI

Dal vangelo secondo Matteo (6,1-6;16-18)
Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

PER MEDITARE
Nel mercoledì delle Ceneri l’invito alla preghiera, alla sincerità ed alla conversione al Signore, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente, in risposta alla Parola di Dio.
Dice la liturgia che le ceneri sono un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale. La vita vi appare così come un sacrificio, reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Gesù, in attesa della resurrezione e della gioia pasquale. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il digiuno: riduzione del nutrimento del corpo, è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo, il vero cibo dell’anima. È anche un atto di solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Allo stesso modo la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

UNA STORIA PER PENSARE
Ogni giorno il discepolo poneva la stessa domanda: «Come posso trovare Dio?». E ogni giorno riceveva la stessa misteriosa risposta: «Devi desiderarlo». «Ma io lo desidero con tutto il mio cuore, no? Allora perché non lo trovo?».
Un giorno, il maestro si stava bagnando nel fiume con il discepolo. Spinse la testa del giovane sott’acqua e ve la tenne mentre il poveretto si dibatteva disperatamente per liberarsi. Quando finalmente lo lasciò respirare il maestro disse al suo allievo sbalordito: «Solo quando desidererai trovare Dio, come ora desideravi respirare, sarai pronto ad incontrarlo».

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