di Daniele Rocchi

Un video di 15 minuti in lingua xavante, parlata nella Regione amazzonica, per racconta la storia dell’origine del virus, illustrare agli indigeni le linee guida generali di trasmissione e prevenzione del Covid-19: è l’iniziativa dei missionari salesiani don Aquilino Tseré’ub’õTsirui’á, di etnia xavante, e don Bartolomeo Giaccaria. L’audiovisivo, riferisce l’agenzia salesiana Abns, cita anche i messaggi di Papa Francesco, del rettor maggiore dei Salesiani e del superiore dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande (Bcg), don Ricardo Carlos. L’editing è stato curato dal regista indigeno della missione di Sangradouro, Divino Tserewahú, con l’auspicio che il materiale sia condiviso dagli indigeni attraverso app e reti sociali. Storicamente, i virus influenzali hanno decimato intere comunità indigene in tutto il Brasile sin dall’inizio della colonizzazione. In Brasile, in tre mesi di pandemia, i dati ufficiali pubblicati dal Segretariato speciale per la salute degli indigeni (Sesai) riportavano, al 14 giugno scorso, 281 vittime e 5.361 infettati.Tra le vittime anche un bambino xavante, di soli otto mesi, del territorio indigeno Marãiwatsédé, situato nel comune di Alto Boa Vista, nello Stato del Mato Grosso. È del 17 giugno un altro caso di un indigeno xavante risultato positivo al Coronavirus e posto in isolamento a “Casa della salute indigena” di Campinápolis. Secondo padre Eloir de Oliveira Gonçalves, direttore della comunità salesiana di Nova Xavantina, l’assistenza sanitaria degli indigeni è incoerente. “È un servizio molto precario, soprattutto per la mancanza di medici. Dopo la chiusura del programma ‘Più medici’, alcune micro-aree hanno iniziato ad avere un medico che si prende cura di loro su base temporanea: rimane solo 15 giorni nella microarea e poi va in un’altra”. I salesiani, insieme ad altre organizzazioni missionarie, collaborano anche tramite la fornitura di rimedi naturali: unguento per la cura delle malattie dermatologiche e muscolari e uno sciroppo contro le malattie polmonari. Dalla notizia dell’arrivo di Covid-19 in Brasile, i missionari salesiani si sono subito resi conto che i materiali che parlavano di misure di prevenzione e linee guida di comportamento erano tutti in portoghese, perciò gli xavante non li capivano. Una parte della popolazione indigena si rifiutava persino di adottare le misure di prevenzione. Così è nata l’idea di produrre il video in lingua xavante, il cui focus non sarebbe stato semplicemente la prevenzione, ma la dimostrazione dell’esistenza della malattia, delle sue origini e il fatto che si tratti di una pandemia. Uno degli errori degli xavante è stato pensare che questa malattia avrebbe colpito solo i non indigeni delle città. “Il video spiega che il coronavirus attacca tutti e che non basta avere fede o cultura cristiana per essere immunizzati”, chiarisce don Oliveira Gonçalves. A causa del tipo di accesso tecnologico di cui dispone la comunità, la distribuzione del video, inizialmente, è avvenuta tramite dvd. Centinaia di dischi sono stati distribuiti, non solo nella parrocchia di San Domenico Savio, ma anche nelle missioni di Sangradouro e São Marcos. Successivamente il video è stato adattato per essere condiviso tramite WhatsApp, conseguendo così una diffusione capillare.

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